130 ragazzi tra i 6 e i 17 anni. Tra questi: 11 di etnia rom, 6 che da più di un anno avevano abbandonato la scuola e si sono preparati per sostenere l’esame di terza media. Una comunità quella del “Progetto Emera” animata oltre che dagli operatori ed educatori previsti dal progetto anche da 5 giovani del servizio civile, da docenti volontari che hanno dato il loro contributo, e da 6 adolescenti, “in messa alla prova”, inviati dal Centro di Giustizia Minorile che si sono fatti compagni di viaggio dei più piccoli.
Questi alcuni dei numeri emersi nella giornata conclusiva del progetto “Emera” finanziato e realizzato dall’ Ambito N.30 nei comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase. Anche nella giornata conclusiva i ragazzi sono stati protagonisti diventando attori, coreografi, scenografi, ballerini, cantanti dello spettacolo messo in scena “Bulli e guai”realizzato presso il teatro dei salesiani. Ragazzi provenienti dal Piano Napoli di Boscoreale, dal quadrilatero delle carceri di Torre Annunziata e dagli altri quartieri del territorio dove spesso si fa notizia perché appartenenti a baby-gang o a famiglie con forti difficoltà sociali ed economiche. Questa sera c’è stato il riscatto; Gennaro di 13 anni del Piano Napoli di Boscoreale, col sorriso sulle labbra, scendendo dal palco si avvicina ad un educatore e abbracciandolo dice: ”pur i so’ buon a coccos!”.
Sono stati 7 mesi durante i quali questi ragazzi oltre ad essere supportati nello studio sono stati impegnati nei laboratori di riciclaggio e ceramica, calcio, volley, attività manuali e pittura sul vetro.
Il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita salutando calorosamente i ragazzi e le loro famiglie ha ricordato che “le nostre città credono in loro ed è un dovere da parte delle istituzione di dare a tutti i cittadini, in particolare ai ragazzi, le stesse opportunità nella vita”.
Don Antonio, presidente dell’Associazione “Piccoli passi grandi sogni” ente gestore del progetto, ha sottolineato come le istituzioni comunali degli enti coinvolti nella progettazione sono quelle che nella media nazionale danno maggior sostegno economico ai servizi sociali.
La grande famiglia Emera proveniente dai quattro comuni dove si sono realizzate le attività oltre ad incontrarsi oggi, ha partecipato e dato vita anche ad altre attività sui territori, tra queste l’iniziativa del 20 Marzo “ Disarmiamo la città”.