Ali è un giovane bengalese musulmano ospite della comunità alloggio Casa Pinardi.
A qualche settimana dalla strage in Bangladesh e dalla fine del Ramadan*, ci racconta come è stato per lui – lontano dalla famiglia – affrontare questo mese di riflessione e di preghiera, che si è così trasformato in un mese di ricordi e nostalgia.
*RAMADAN è il mese in cui i musulmani praticano il digiuno, rispettando uno dei cinque pilastri della religione Islamica; è un momento di autodisclipina, riflessione e grande manifestazione di fede.
Ed. Assunta Russo
“ Anche in Bangladesh ho sempre fatto il Ramadan;
quando dovevo pregare andavo in Moschea e pregavo cinque volte a giorno.
Davo un mano a mia madre che cucinava tante cose e poi andavo da mio padre nel suo negozio.
Io e la mia famiglia stavamo tutto il giorno digiuni, per poi mangiare alle 20.30 e alle 2.30 di notte.
È tradizione che quando il Ramadan finisce, facciano una grande festa, dove io ricevo dei regali dai miei genitori e dalle mie sorelle , e poi io ne faccio a loro.
Quest’anno ho fatto il Ramadan lontano dalla mia famiglia: ho cucinato da solo, ho pregato da solo e la moschea non era quella della mia città.
Un pò è stato più facile perchè qui a Caserta studio e non faccio cose “pesanti” ma è stato difficilissimo perchè ero da solo.
Non ho fatto regali alla mia famiglia ma ho dato qualcosa agli operatori che sono con me tutti i giorni perchè ora sono un pò loro la mia famiglia.”
Ali