Dopo aver fatto la conoscenza di Ilenia, volontaria del Servizio Civile Nazionale nella nostra Comunità di Corigliano, oggi è il turno di Clelia De Matteis, 22 anni, iscritta all’ultimo anno del Corso di Laurea in “Pedagogia dell’infanzia”.
Clelia, quali sono stati gli stimoli che ti hanno spinto a prendere parte a questa esperienza?
«Sono animatrice salesiana da quasi 6 anni, ho sempre frequentato l’oratorio ma non ho mai avuto la possibilità di conoscere fino in fondo la Comunità Educativa. Così ho approfittato dell’opportunità del servizio civile per poter passare un anno in questa nuova realtà che mi aveva sempre affascinato ma che osservavo “da lontano”.»
Qual è stato il tuo primo giorno e quali le prime impressioni ricevute?
«Ho iniziato il servizio civile l’11 Luglio 2016 e sin dal primo momento ho trovato un ambiente sereno, accogliente e familiare che mi ha permesso di essere me stessa facendomi liberare da ansia e paura . Questo impatto positivo è stato davvero importante per me essendo la mia prima esperienza lavorativa; prima di iniziare, la mia più grande preoccupazione era quella di non essere accettata dal gruppo, di sentirmi inferiore per la mia poca esperienza… invece no!! Gli operatori mi hanno aiutato a superare ogni difficoltà illustrandomi la strada più giusta da percorrere, e si sono resi subito disponibili ad affiancarmi in ogni tipo di situazione.»
Che idea hai dei ragazzi ospiti della struttura?
«I ragazzi della comunità mi hanno accolta e rispettata dal primo giorno, avendo ben chiara la figura dell’educatore e le regole da rispettare nei miei confronti. Inizialmente sono stata la loro compagna di gioco: avendo iniziato d’estate abbiamo trascorso molto tempo insieme tra cui giornate a mare, uscite serali e partite di calcetto. Giorno dopo giorno i rapporti si sono rafforzati sempre più, ho conosciuto le loro storie difficili, troppo per la loro età, ed ho capito che ognuno di loro ha dentro tanta sofferenza, sofferenza che si è tramutata in una forte corazza difficile da abbattere. Per questo posso dire che i ragazzi della mia comunità sono dei ragazzi meravigliosi, piccoli uomini cresciuti troppo in fretta.»
E gli operatori della struttura? Parlaci di loro.
«Dire che mi trovo bene è dir poco! Gli operatori tutti, nessuno escluso, sono stati disponibili dal primo momento, e continuano ad esserlo ogni giorno. Anche fuori dall’orario di lavoro, c’è un problema? Basta un messaggio, una chiamata e loro ci sono! Mi ritengo davvero fortunata perché trovare un ambiente così non è da poco! Tra le mille cose a cui si deve pensare per i ragazzi si trova sempre il momento per farsi una sana risata , questo rende la giornata di lavoro molto più leggera e le 5 ore volano via senza che te ne rendi conto!»
Quali sono le tue aspettative in merito a questa esperienza alla “D.Savio”?
«Ho iniziato questa esperienza per mettermi alla prova, per superare i miei limiti ed è questo che mi aspetto di ottenere alla fine di quest’anno: essere una persona diversa. Sono passati solo tre mesi e già mi accorgo che ho cambiato la visione su molti aspetti della mia vita; stando insieme ai ragazzi sto imparando a fare attenzione a molte cose che sottovalutavo, e sto scoprendo qualità e difetti del mio carattere che non pensavo di avere. Allo stesso tempo sto conoscendo il mondo del lavoro e tutte le dinamiche che ne comprende, grazie a tutte le persone che mi affiancano in questo percorso. Credo che a fine anno avrò raggiunto una consapevolezza maggiore su di me e su quello che mi circonda. Il Servizio Civile è un’esperienza forte se vissuta a pieno, e mi convinco sempre di più che lascerà un segno importante nella mia vita!»
E i tuoi progetti futuri?
«Innanzitutto laurearmi!!! Una volta diventata un’educatrice a tutti gli effetti spero di trovare la strada giusta per me e realizzarmi in quello che mi piace fare da sempre. Voglio diventare una brava educatrice, voglio essere sicura delle mie scelte, voglio essere sicura di me! Perciò farò tesoro di ogni singola esperienza di crescita che il Servizio Civile mi sta offrendo.»