Da poco tempo, presso la comunità educativa “Il Sogno” di Napoli, è arrivato “Giovanni” 15 anni, un ragazzo che a suo dire non professa alcuna religione.
In casa, tende sin da subito ad isolarsi, resta chiuso in camera ad ascoltare musica e stare sui social. Partecipa poco alle attività con gli altri ragazzi, avendo anche grosse difficoltà di integrazione. L’unica richiesta del ragazzo, è quella di uscire dal mondo comunitario e tornare a casa.
A grandi sforzi, gli operatori della casa, hanno convinto “Giovanni” a frequentare l’Oratorio del Don Bosco.
Quel posto che prima era solo un mondo visto da una finestra, inizia a far parte della sua vita.
Quei tiri al pallone, quella chiacchierata con i suoi pari, gli hanno permesso di staccarsi dal cellulare, che lo privava di emozioni reali, catapultandolo in un mondo solo virtuale. Un pomeriggio, “Giovanni” scende per la solita partita a calcio, ma si trova a partecipare al “Gruppo Formativo”, che si svolge in oratorio, accompagnato da tantissimi ragazzi.
La vicinanza ai suoi coetanei, la vicinanza a discorsi di cui probabilmente non ha mai avuto il piacere di assaporare, lo ha accompagnato pian piano verso un cammino diverso.
La curiosità di conoscere Dio, inizia a risuonare nella sua anima, scoprire una vita serena, tranquilla e più sicura.
Da qui una richiesta speciale: “Voglio farmi la comunione!”.
Il primo passo verso un viaggio nuovo, gli ha permesso di aprire il proprio cuore agli altri, abbandonando la sua camera, per dare spazio ai suoi pomeriggi ad un oratorio pieno di risorse. Perché quando il ragazzo chiede di avvicinarsi a Dio, beh ha già vinto una grande battaglia: contro la solitudine portata dal mondo virtuale, che ti lascia solo una compagnia apparente.