Le dinamiche che operano e agiscono dietro alle motivazioni e alle cause che portano i ragazzi ad essere ospiti delle nostre Comunità sono talmente tante che spesso è arduo riuscire ad identificarne una sola per ognuno di loro. Ciò che si può affermare con certezza è che i ragazzi che approdano in Italia da una nazione situata fuori dai confini europei, lo fanno spinti da una motivazione il più delle volte economica, seguita da cause legate a guerre, persecuzioni politiche e religiose, etc.
La conseguenza di questo quadro così delineato è che, in linea tendenziale, i ragazzi immigrati non hanno particolari carenze educative da colmare ma necessitano piuttosto di una spalla che li sostenga nella ricerca di un’occupazione e che li indirizzi e li segua nei mille risvolti della nostra burocrazia. A ciò si aggiunge il fondamentale apporto dato dal fornire a questi ragazzi la possibilità di disporre di un luogo confortevole dove dormire e nutrirsi.
Tra i tanti stranieri accolti dalla comunità educativa “Domenico Savio” di Corigliano d’Otranto (LE), vogliamo parlare di Amadou, ragazzo arrivato qualche mese fa dal Senegal. Amadou è entrato a far parte della nostra “famiglia” in maniera silenziosa, in punta di piedi, senza pretendere alcunché e con la giusta dose di rispetto nei confronti di educatori e ragazzi. E così, con l’esempio delle sue azioni, si è guadagnato la fiducia degli educatori e il rispetto dei ragazzi accolti in comunità insieme a lui e con i quali trascorreva le giornate e condivideva gli spazi. Proprio attraverso l’esempio dato, Amadou è riuscito a trasmettere agli altri ragazzi alcune buone pratiche di convivenza quotidiana, richiamando alla memoria una delle citazioni più gettonate di don Bosco: nessuna predica è più edificante del buon esempio.
Durante i mesi trascorsi con noi, Amadou ha prestato servizio in qualità di volontario presso il Museo di Storia Naturale del Salento, dove è stato notevolmente apprezzato per il lavoro svolto tanto da meritare numerosi elogi e complimenti.
Ora la sua permanenza da noi è terminata e questa esperienza è ormai conclusa. Come per tutti gli altri ragazzi, anche per Amadou è stata organizzata una festa di commiato che lo ha sorpreso e reso felicissimo. Per lui ora ha inizio un nuovo, importante capitolo della propria vita. Amadou ha infatti trovato occupazione presso un ristorante della zona che gli permetterà di poter provvedere autonomamente al proprio sostentamento. Da parte nostra gli auguriamo il meglio e che possa realizzare tutti i suoi desideri e progetti di vita.
Prima di salutarci, Amadou ha voluto dedicarci un pensiero:
Sono passati sette mesi da quando mi avete accolto in questa grande famiglia. Questi mesi sono stati per me molto importanti, mi hanno permesso di conoscere altra gente e fare tante esperienze sapendo di avere un luogo tranquillo dove tornare a fine giornata. Non so come ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me ma ci sarà sempre un posto nel mio cuore per ognuno di voi. Siete la mia seconda famiglia. Ora per me inizia un’altra vita, mi darò da fare per non rendere vani gli sforzi che avete fatto.
Non riesco a scrivere altro, anche per problemi con la lingua, ma vi parlo con tutto il mio cuore: sono dispiaciuto di dover lasciare questa Comunità ma verrò a trovarvi spesso e se avete fame potete venire a trovarmi al ristorante.
Grazie a tutti, vi voglio un sacco di bene.!
Amadou