L’esame di maturità rappresenta un momento fondamentale della vita di un ragazzo, il primo vero banco di prova per un adolescente costretto a misurarsi con le proprie capacità ma anche e soprattutto con le proprie paure. Se a questo aggiungiamo la chiusura anticipata della scuola a causa della pandemia di Coronavirus e l’isolamento forzato, il carico di ansia raddoppia.
In questo mare di emozioni contrastanti, capita anche di fermarsi a riflettere su ciò che è stato fatto durante l’anno e di coglierne il frutto proprio come è capitato a Federico, accolto dalla Comunità “Casa Pinardi” quasi un anno fa. Federico, infatti, dallo scorso mese di ottobre ha deciso di svolgere l’Alternanza scuola-lavoro, prevista dalla cosiddetta “Buona Scuola”, presso la Onlus “Movimento L’Aura” scoprendo un mondo fino ad allora assolutamente sconosciuto.
A “Casa L’Aura”, sede operativa dell’associazione, il giovane è stato accolto dalla presidente Floriana Malagoli che lo ha istruito sul da farsi: prendersi cura di tutte quelle persone che versano in stato di bisogno e spesso sono costrette a vivere per strada. Non è affatto facile toccare con mano l’altrui sofferenza tantomeno misurarsi con una realtà così lontana dai sogni di un adolescente ma, dopo un pizzico di esitazione inziale, Federico ha deciso che doveva fare la sua parte. Con l’aiuto degli altri volontari, ha accolto le persone bisognose mettendole a loro agio, ha dato una mano in cucina, ha preparato la sala da pranzo ed ha servito i pasti, si è dedicato alla pulizia degli ambienti, si è impegnato anche nell’orientare gli ospiti verso i vari servizi che la struttura offre: bagni dove poter fare la doccia, una lavanderia per i panni sporchi ed una barberia dove dare una sistemata a barba e capelli. Inoltre, a giorni alterni, gli ospiti della struttura possono essere visitati da medici ed esperti che hanno condiviso con grande entusiasmo la mission dell’associazione. Così facendo Federico è divenuto parte di una grande famiglia di sognatori, che ha come obiettivo principale quello di donare amore e speranza a chi ha perso tutto e si ritrova solo.
Il ragazzo si è reso conto di quanto sia importante e stimolante aiutare chi si trova in difficoltà, ha compreso che tutti possono finire per vivere situazioni di indigenza. Basta poco, è questione di un attimo, perché tutte le certezze svaniscano: un incidente, la perdita del lavoro, il divorzio, un lutto, il fallimento di un’attività, un investimento sbagliato, problemi di salute o di tossicodipendenza. Non serve giudicare o guardare con sufficienza, voltarsi dall’altra parte, fingere che ciò che vediamo non stia accadendo. Oggi la vera povertà è lo stato di alienazione in cui viviamo, la più cupa indifferenza la fa da padrona dimenticando che si tratta di esseri viventi come noi, con un passato difficile, un cuore e una dignità da difendere.
Federico ha dovuto interrompere il suo percorso di volontario a causa della pandemia di Coronavirus, ma non vede l’ora di ricominciare, memore delle belle esperienze vissute e delle tante persone incontrate:
“È stata una delle attività formative più importanti che abbia mai vissuto – ha dichiarato il giovane volontario – soprattutto in un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo. Il Volontariato ti permette di uscire dalla tua “comfort zone” e di vivere realtà che altrimenti non avresti nemmeno avvicinato, conoscere tante persone provenienti da tutto il mondo con cui confrontarsi e scoprire nuove culture. Donando tutto me stesso ai più bisognosi, ho provato emozioni che difficilmente dimenticherò e sono certo che il Volontariato farà sempre parte della mia vita.”
Gianfrancesco Coppo, Educatore Comunità alloggio “Casa Pinardi”