In questi giorni, abbiamo ricevuto una lettera da parte di uno dei ragazzi che ha trascorso una fase importante della sua vita presso la nostra Comunità alloggio “Il Sogno” di Napoli.
Ci ha regalato tantissime emozioni con le sue parole, con il suo pensiero profondo.
Nella vita, il nostro obiettivo da educatori è quello di salvare le anime… e forse in questo caso siamo riusciti davvero a lasciare il segno, pur avendo ancora tanto da fare. Il bene non si dimentica mai, soprattutto quando è accompagnato dalla mano di Dio.
Nisida, 16 novembre 2020
“Cara mamma, chi ti porge mente e cuore sono io, A.
Mamma ti chiedo un forte scusa per tutti gli sbagli che ho fatto, il tempo va avanti ma io non mi fermo mai nelle condizioni che sto, io sto messo male. Ma se ti ho scritto oggi è perché mi fa male che tu quando apri questa busta e leggi questa lettera si spezza il mio cuore in due pezzi. Tu mamma per me sei tutto “una mamma, una zia, una nonna”, tutti gli anni che ho girato per tutte le comunità di Italia, tu come operatrice sei la persona che io mi abbia affezionato di più, e per me il giorno che mia mamma non ci sarà più, tu prendi il suo posto.
Nel mio cuore già sai chi c’è, i miei fratelli, mia mamma e mio padre e nel mio cuore da quando ti ho conosciuta ho fatto spazio anche per te. “Ti amo, sei la mia felicità”. Sto scrivendo e sto piangendo, sto male perché le cose più belle le perdi sempre dopo aver sbagliato. Solo ora, a 19 anni, ho capito davvero che la mia vita, il mio futuro lo stavo distruggendo. Mi fai un favore? Mi saluti al mio papà Diego , gli dici che mi manca e lo vorrei stringere forte a me. Voi mi avete dato tanto, mi avete sollevato da terra nei momenti più difficili e nei momenti in cui avevo più bisogno. Mi potresti mandare un saluto forte forte a tua sorella Chiara, vi voglio un mondo di bene. Ti parlo della mia permanenza in carcere: sto dal 7 agosto 2019 e se tutto va bene il 1 settembre 2021 sono libero, se tutto va male c’è la causa di Don Antonio. Sai mamma che pochi mesi fa arrivò Don Antonio, stava con il direttore del carcere, venne a fare una visita, stava con un progetto scout. Quando mi ha visto dopo tanto tempo, ci rimase male e io mi fermai a parlare vicino a lui. Ci siamo fermati a parlare 2 minuti e ci siamo scambiati un paio di parole, lui stava male e io me ne accorsi, ma io dopo aver sbagliato con lui e sono un po’ cresciuto, ma io stavo più male di lui. Io vi sto scrivendo a tutti perché avete lasciato un amore nel mio cuore fortissimo. Vi sto scrivendo con tutto il mio cuore, lo giuro su Dio. Ora quello che ho fatto ho fatto, non si torna più indietro, mi sconto le mie pene e appena uscirò darò una svolta alla mia vita e al mio futuro. Altri 7 mesi, farò 20 anni e penso che sarò ancora qui. Ormai la comunità “Il Sogno” mi fa male il cuore solo a pensarlo per tutti i vecchi ricordi che ci sono. Il parroco Don Gennaro della chiesa di questo carcere a volte mi diceva che mi salutava Diego e io ricambiavo sempre il mio saluto, però se gli puoi dire a Don Antonio se mi può venire a fare una visita con l’autorizzazione del direttore del carcere. Mi farebbe piacere perché io vorrei mettere le cose in chiaro con Don Antonio, perché è una bravissima persona e merita di più. Forse lo sbaglio che ho fatto, l’ho fatto involontario e per tutto questo ci sono rimasto male.
Vi lascio con una penna sul foglio, ma mai e poi mai con il mio cuore. Non mollerò mai. Il Sogno sarà vero e per sempre.