Venerdi 3 Febbraio 2023 è andato in scena il Musical “Don Bosco Save My Soul”, un evento cittadino organizzato dall’associazione Piccoli Passi Grandi Sogni APS e dalla comunità alloggio per minori “CasaGio” di Foggia e in collaborazione con i ragazzi dell’oratorio Sacro Cuore, presso il Teatro del Fuoco.
L’idea di questo spettacolo è nata dalla volontà di poter raccontare, nel mese dedicato a Don Bosco, la sua storia attraverso gli occhi di quegli stessi ragazzi che sono stati l’anima del suo sogno e di tutto quello che successivamente ha realizzato e che ancora oggi, grazie a salesiani e laici, continua a vivere in tutto il mondo.
I protagonisti di “Save My Soul: Don Bosco il Musical” sono stati proprio i ragazzi accolti a CasaGio: scene esilaranti e commoventi, attraverso canti e balli hanno guidato la platea in fiume continuo di emozioni e ricordi.
Ad introdurre lo spettacolo Don Antonio Carbone, il quale ha raccontato, emozionato, di come questo evento sia la realizzazione di un sogno che porta nel cuore da ben 18 anni, dall’apertura della prima comunità per minori, perché la storia di Don Bosco è una storia che è possibile rivivere in ogni ragazzo accolto nelle nostre case.
Don Antonio ha poi invitato sul palco ad intervenire don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale; la commissaria Piscopo della Questura di Foggia; Federica Bianchi referente di Libera per la regione Puglia e don Rafael responsabile dei salesiani per le opere sociali nel mondo.
Tutti gli interventi hanno tenuto a rimarcare l’importanza di attività come quella del musical, che si contrappone a tristi episodi di mafia e criminalità, in una città come quella di Foggia, troppo spesso svalutata e denigrata.
Lo spettacolo ha avuto un riscontro molto positivo su tutta la platea presente quella sera e su chi ha assistito allo stesso attraverso la diretta streaming in onda su Facebook. Tanti ne hanno parlato e tante sono state le richieste affinché il musical potesse essere riproposto.
Una domanda sorge spontanea, perché tanto interesse? Perché tanto coinvolgimento?
Siamo abituati a vivere con il pilota automatico, lasciandoci scorrere avanti agli occhi tutto quello che accade, tutto il male, tutto il marcio, tutto il crimine che ci circonda, come se fosse normalità, come se fosse abitudine a cui non poter porre rimedio.
Per una volta, forse, vedere qualcosa di bello e pulito ,vedere l’impegno e la passione di tanti che da singoli diventano un NOI nonostante tutte le differenze e difficoltà, ci da speranza e quando c’è speranza, c’è sempre una possibilità di credere in un futuro migliore, improntato sull’accoglienza e sul bene, nonostante tutto.
Perché, in fin dei conti ognuno di noi ha visto nello sguardo dei ragazzi coinvolti, lo sguardo dei ragazzi di tutto il mondo, che seppur pieno di paura e dolore, guarda lontano, dove il buono è ancora una possibilità.
“In ogni ragazzo, anche il più disgraziato, c’è un punto accessibile al bene, compito dell’educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare”.
Gessica Borrelli, operatrice comunità “CasaGio” di Foggia