E’ giunto al termine un anno incredibile e prezioso che i volontari del Servizio Civile Universale hanno concluso nelle case famiglia dei Salesiani del Sud Italia con l’associazione Piccoli Passi Grandi Sogni Aps.
In questi dodici mesi hanno dimostrato una dedizione straordinaria, mettendo a disposizione tempo, competenze e passione per “dare di più a chi dalla vita ha avuto di meno,” indossando l’uniforme educativa con orgoglio, contribuendo a risolvere problemi e a coltivare valori di solidarietà e inclusione per i giovani incontrati.
Il loro impegno ha lasciato un’impronta indelebile nelle storie dei nostri ragazzi.
Hanno offerto ascolto attento, un sorriso caloroso e un sostegno concreto a chi ne aveva bisogno. Hanno dimostrato che il cambiamento positivo può avvenire quando si mette il cuore nel proprio lavoro e ci si impegna a costruire un futuro migliore per tutti.
Ogni singolo progetto portato avanti, ogni abbraccio dato, ogni lacrima asciugata, ha un valore immenso.
Oggi, mentre vi salutiamo e vi auguriamo il meglio per il futuro, vogliamo assicurarvi che il vostro lavoro non è stato vano. Avete seminato semi di speranza e cambiamento che continueranno a crescere, rendendo il mondo un posto migliore. Siete la prova vivente che un piccolo gesto può fare una grande differenza.
Grazie di cuore, per averci regalato un anno indimenticabile di impegno, generosità e amore per gli altri. Siete dei veri eroi moderni e vi auguriamo il meglio per le sfide che affronterete nel vostro cammino.
Dalla festa di don Bosco, la Casa canonica è diventata casa di accoglienza per tre giovani migranti. Succede a Torre Annunziata e la canonica in questione è quella della parrocchia Santa Maria del Carmelo, affidata ai salesiani presenti nella città oplontina fin dal 1929 e divenuti, nel corso degli anni, un punto di riferimento significativo per tantissimi giovani della città e per tutto l’ambiente cittadino, dal punto di vista spirituale, ma anche civile e sociale. Quest’idea è nata nel settembre 2015, dopo aver ascoltato le parole di Papa Francesco: “Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiama, ci chiede di essere prossimi dei più piccoli e abbandonati. Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario ospiti una famiglia”. Da queste parole, abbiamo trovato l’ispirazione per il nostro progetto. Vogliamo rispondere concretamente all’appello del Papa, in continuità con quanto già cerchiamo di fare quotidianamente: accogliere gli ultimi, fare attenzione alla marginalità attraverso l’oratorio e la casa famiglia. Qui in parrocchia avevamo la casa canonica disabitata, e quindi abbiamo pensato di arredarla per aprirla a chi ha bisogno. Così l’abbiamo ribattezzata “Casa del Carmelo” ed é iniziata quest’avventura. Insieme alla comunità parrocchiale, abbiamo voluto rispondere fattivamente. Proprio la reazione dei parrocchiani ci ha un po’ stupito, non ci aspettavo tanta generosità. All’inizio eravamo un po’ scettici, ci sembrava un obiettivo troppo difficile da realizzare. Quando abbiamo deciso di usare la casa canonica per ospitare chi ha necessità, c’era l’urgenza di fare dei piccoli lavori nell’abitazione e arredare l’appartamento. Ora incredibilmente siamo in una situazione per la quale abbiamo più mobili dello stretto necessario, le persone hanno risposto con immenso altruismo. Siamo un territorio dotato di grande spirito di accoglienza. Ad oggi non sappiamo per quanto tempo si fermeranno i tre ragazzi. L’alloggio non è certamente pensato come una dimora fissa, ma come luogo per rispondere in modo immediato almeno ai bisogni primari o di chi è stato costretto a lasciare il proprio paese o magari a ragazzi a rischio, che divenuti maggiorenni, non possono più stare in Casa famiglia e non hanno ancora un posto dove andare. Siamo molto contenti di poter dire, che grazie al nostro aiuto, i tre ragazzi accolti, hanno già iniziato a lavorare presso alcuni ristoranti locali. Questo permette loro di cominciare a integrarsi nel nostro territorio. Una storia inizia con don Bosco e che continua .
