Christmas Dinner Show in Casa “Peppino Brancati”

“Perché il Natale è più bello se lo vivi in FAMIGLIA”

Raccontarsi a cuore aperto… Yoseba è da brividi!

Una serata scintillante organizzata dall’Equipe Educativa della su citata Casa Famiglia, insieme ai ragazzi accolti e ai loro familiari.

Inizio show con l’ospite d’eccezione della serata, il cantante rap di Torre Annunziata #Yoseba, che per una sera ha lasciato a casa il microfono per dare spazio ad una testimonianza che ha emozionato tutti i presenti.

“Ho scoperto l’amore per la musica in ritardo. Nel calcio, non ero un fenomeno e spesso stando in panchina nella scuola calcio di mio padre, mi sentivo escluso, stavo male ho pensato spesso di non essere l’orgoglio di papà. Anche a scuola mi sono sentito un ultimo. Al Liceo, mentre tutti i miei amici sapevano cosa fare e quali studi proseguire io ero imprigionato nei miei dubbi per il futuro, tornavo a casa e avevo difficoltà a raccontare ai miei genitori quali fossero i miei progetti. Ma a voi ragazzi dico che improvvisamente la vita ti regala un’occasione dove finalmente riesci a ritagliarti una posizione. A me è successo, mi sono rifugiato nella scrittura, così è nata la mia carriera artistica, ho dato spazio alle mie emozioni, non sentendomi più ultimo. Con questo preambolo voglio solo dire che non esiste il fallimento, non esiste l’essere falliti dalla nascita – continua il giovanissimo Yoseba – semplicemente c’è chi prima o dopo matura i suoi talenti e rinasce, questo è quello che mi auguro per ognuno di voi ragazzi.”

Yoseba non è stato scelto a caso per questa testimonianza, nel presentarlo il Responsabile della Comunità motiva tale preferenza. La scelta è stata semplice, rispetto a numerosi rap che stanno avendo successo con temi vicinissimi all’illegalità, Yoseba sta scalando le posizioni cantando d’amore, che sia per una ragazza, per i genitori o degli amici. A tale affermazione segue la risposta del cantante:

“Voi non siete educatori siete angeli, perché dovete tirare fuori i talenti dei ragazzi allontanandoli dalle emozioni negative, qualsiasi esse siano. Ai ragazzi dico di non mollare mai perché se si è fragili è più semplice trovare rifugio in quelle emozioni negative. Cercate in voi stessi una passione e coltivatela perché potrebbe cambiarvi la vita, perché non avere stimoli non è vivere è sopravvivere. Tornando a me, penso che per lavorare in questo mondo bisogna essere veri e raccontare le proprie emozioni. Non ho mai pensato di essere un Santo ma ho avuto la forza di allontanarmi dalle persone che potevano risultare tossiche per il mio futuro. Se nei miei brani non sono presenti i temi citati poco fa è perché non mi appartengono e per cantarli dovrei essere finto, così preferisco di gran lunga raccontarmi e scrivere d’amore perché penso che l’amore sia il motore di tutto.”

Un messaggio forte è chiaro che arriva dritto al cuore.

La giovane età di Yoseba poteva trarre in inganno e invece cosi come l’equipe educativa si aspettava ha strabiliato tutti. Così un educatore ha commentato subito dopo la foto di rito e gli auguri di Natale, – più volte abbiamo assistito a testimonianze di persone molto più adulte che hanno parlato per un’ora e si sono perse in un mare di chiacchiere. Questo ragazzo è arrivato, umilissimo, ha parlato con il cuore in mano e in 20 minuti il messaggio è stato forte e chiaro.

E’ il messaggio privato mandato al responsabile della comunità subito dopo la testimonianza a confermare che anche un giovane è capace di stupirti:

“Mi sono emozionato mentre parlavo, ho sentito quell’amaro in gola che non riesce a farti proseguire un discorso. Mi hai scosso e vi ringrazio per questa esperienza perché io spesso mi lamento, ma vorrei capire di cosa?! Vedere i volti segnati dei ragazzi mi ha dato una grande lezione, dovevo fare io la testimonianza ma siete voi che avete dato una lezione a me! Chiamatemi sempre, chiamatemi quando volete, anche durante una giornata normale, magari facciamo un laboratorio di musica. E’ stata la mia prima esperienza del genere ma è stata fantastica!”

La serata è proseguita in modo soft, con il sottofondo dii canti natalizi e le chiacchierate a tavola durante la cena. La visione del docufilm della Piccoli Passi Grandi Sogni APS è stato un altro momento profondo, con i ragazzi che ripercorrono la loro vita mentre guardano quelli immagini di ragazzi ex accolti nelle nostre strutture. Prima della torta, il rito ordinario, la lettura delle letterine di Natale scritte dai ragazzi, con la consegna di un “pensierino natalizio” ad ognuno di loro.

Ogni educatore prende la parola per fare i suoi personali auguri, c’è sempre un filo di emozione, una lacrima visibile che riga il viso, una invisibile che scivola sul cuore.

La MAGIA del NATALE possa esaudire quanto di bello espresso nelle letterine di Natale dai ragazzi e quanto chiesto in silenzio dai loro genitori.

Perché il Natale è più bello se lo vivi in Famiglia…

noi ieri lo siamo stati e…

non smetteremo mai di esserlo!

Rosario Straiano, Responsabile Comunità “Peppino Brancati

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