Scopriamo il talento di Lele. I suoi dipinti, esposti in questi giorni a Lecce, vogliono raccontarci qualcosa di personale.
Può accadere che un semplice hobby, un diversivo idoneo a occupare il tempo che non viene impiegato nello studio, arrivi a trasformarsi in passione, fino a dare soddisfazioni insperate. Da svago senza pretese a gratificante piacere.
È quanto accaduto a Lele, ragazzo accolto dalla Comunità Educativa “D. Savio” di Corigliano d’Otranto (Le). Da qualche tempo il ragazzo aveva messo mano ai propri risparmi per procurarsi il materiale e gli strumenti necessari a realizzare ciò che aveva in programma di creare. Lele voleva dipingere, dare sfogo alla sua vena artistica, imprimere per sempre sulla tela i colori della sua fantasia. Iniziò così, in punta di piedi, come fosse un appagamento intimo, personale. Durò poco. Dopo le prime pennellate, Lele ebbe l’esigenza di far conoscere i suoi lavori anche ad altri, agli amici, agli educatori. I complimenti ricevuti non poterono che fargli piacere, lo spinsero a impegnarsi e a ingegnarsi ancor di più. E via con tele più spaziose e colori maggiormente assortiti. Il supporto della madre, con la quale condivide la stessa passione, è stato importante per instillare fiducia in Lele. I suggerimenti, i consigli, gli incoraggiamenti sono fondamentali quando si è alle prime armi, quando può accadere di sbagliare qualcosa, di avere dubbi e timori.
All’improvviso la proposta che sognava di ricevere: esporre i propri lavori ad una piccola mostra di artigianato organizzata a Lecce. Lele accetta con entusiasmo. Di più: per essere all’altezza incrementa il proprio bagaglio di tele, dipinge ancora.
È eccitato ma mantiene i piedi per terra: “La mia prima mostra, wow! Ovviamente non mi posso aspettare tanto, però è un buon inizio. Ho iniziato a dipingere non molto tempo fa e per questo devo ringraziare mia madre. Anche lei è una pittrice ed è stata lei a trasmettermi questa passione. È accaduta una cosa bellissima, penso sia stato uno dei suoi desideri quello di fare una mostra insieme a me. Sono stato fortunato a partecipare alla mia prima mostra insieme a mia madre“.
È una piccola grande soddisfazione, un traguardo che può tramutarsi in trampolino di lancio se Lele vorrà dare continuitá a questo suo diletto, al suo astrattismo.
Astrattismo che fu rivoluzionario, un punto di rottura con la concezione che si aveva a quel tempo dell’arte pittorica: da descrizione della realtá a espressione intima e interiore dell’artista. E allora restiamo in piacevole attesa che Lele ci parli ancora di sè attraverso i suoi pennelli e le sue tele.
Per ora ci ha giá raccontato qualcosa, chi avesse voglia di scoprirlo ha tempo fino a sabato 8 dicembre, giorno in cui terminerá la mostra. I lavori di Lele sono esposti a Lecce in Corso Libertini nei locali della Chiesa di Santa Elisabetta.
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Nicola Portaluri, educatore Comunità educativa “Domenico Savio”