La cucina è un aspetto societario in continua evoluzione, essa si trasforma ed al tempo stesso ci racconta il mondo che ci circonda. Sono i nostri stessi gusti ad essere influenzati dalle nuove tendenze, dai programmi tv, da internet e dai nuovi locali di tendenza che si affacciano quotidianamente sul panorama culinario internazionale.
Il cibo ci racconta dunque la società che ci circonda, la crescente globalizzazione e di conseguenza il progressivo interesse per le culture gastronomiche etniche, interesse cresciuto, seppur con ritardo anche in Italia. Basti pensare all’iniziale boom dei ristoranti cinesi, per finire col successo riscosso dal sushi giapponese negli ultimi anni, per comprendere come, anche il paese con la tradizione più antica in questo campo, abbia volto il suo sguardo oltre i propri confini geopolitici.
I principali fattori che influenzano i consumatori verso le cucine etniche sono due:
- esperienza: prima di ogni altra cosa, il cliente è sicuramente attratto dalla nuova esperienza, nei sapori, nei profumi e nelle location che sono sempre molto suggestive. Mangiare in un locale etnico, di solito, significa immergersi in un’atmosfera molto particolare e vivere una cena sentendosi lontani dalla quotidianità;
- nuovi prodotti: la vita frenetica spesso crea stress e costringe a ritmi sempre più serrati e spinge i clienti a ricercare prodotti e ricette capaci di adattarsi meglio ai loro tempi e alle loro esigenze. La cucina etnica, in tal senso, può offrire delle soluzioni che la cucina tradizionale italiana spesso non contempla: molto diffusi in oriente, ad esempio, i piatti unici. Un piatto unico può adattarsi alla perfezione a una pausa pranzo veloce, ma nutriente e completa.
In linea con questa tendenza, il progetto “Communi.Care” ha permesso la realizzazione di un laboratorio di cucina etnica che ha coinvolto i ragazzi della comunità educativa “16 Agosto” di Bari. Lo scorso venerdì 5 gennaio, infatti, la comunità ha avuto il piacere e l’onore di ospitare uno chef del calibro di Daniela Divella, la quale, ha spiegato e guidato loro nella realizzazione del Cous Cous, un piatto originario dell’Africa subsahariana molto gustoso e completo sotto il profilo nutrizionale. La pietanza è stata poi consumata dai ragazzi e dagli operatori per cena, divenendo un ottimo momento di condivisione culturale.
Lorenzo Ursi – Educatore della Comunità “16 Agosto” di Bari