Don Francesco Convertini è qui presente

A Quarantasei anni dalla morte di don Francesco Convertini, missionario salesiano, la sua passione per la lotta alle fragilità umane continua nella comunità famiglia di Cisternino a lui dedicata.

Francesco Convertini in India era l’unico missionario che poteva entrare in un casa di indù o di mussulmani. Metteva sulle spalle il proprio zaino e girava a piedi per incontrare tanta gente.

Oggi, a quattro anni dall’accoglienza del primo ragazzo, a Cisternino nella comunità educativa a lui intitolata “Francesco Convertini”, sono i ragazzi ad entrare nella sua casa. Ragazzi stranieri che dopo un lungo viaggio, attraverso il mediterraneo cercano un futuro di speranza.
Ragazzi che senza una casa sicura dove stare, trovano affetto e calore in una comunità che tenta di essere un porto sicuro dove rifugiarsi.
Ragazzi che cercano di riscattarsi da un passato fatto di gesti che li hanno allontanati da una vita onesta.

Sono questi i ragazzi che attraverso un luogo educativo, ritornando a frequentare i banchi di scuola, imparando un mestiere attraverso un percorso professionale, facendo esperienze di volontariato sul territorio nello stile educativo di don Bosco, avendo qualcuno che si prenda cura di loro, cercano di dimenticare il passato e guardare un futuro migliore.
A quarantasei anni dalla morte, Francesco Convertini continua nella sua città natale a dare segni di speranza. Nessun ragazzo nasce cattivo ma rischia di diventarlo, questa è la sfida educativa che i salesiani continuano con temerarietà a condurre per portare il proprio contributo alle povertà educative di oggi.

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