Benvenuto 2020…tutti quanti abbiamo acclamato con gioia e speranza il nuovo anno allo scoccare della mezzanotte, lo scorso 31 dicembre, ignari di ciò che ci avrebbe riservato la vita di li a qualche mese.
Ed eccoci qui, ora, con la paura di un passato che si ripresenta, il passato degli anni bui, della paura, un passato che si riproietta nel presente con un nome ben preciso: Covid-19.
Un virus, un organismo invisibile ad occhio nudo, che però ha messo in ginocchio tutti, ci ha fatto capire quanto piccolo sia l’uomo di fronte alla natura, la stessa che l’uomo sta inesorabilmente distruggendo, pagando le conseguenze di ogni singolo suo scellerato gesto.
Il mondo è fermo, le strade sono deserte, i negozi sono chiusi e nei parchi non riecheggiano più gli schiamazzi dei ragazzi che giocano spensierati. L’atmosfera è surreale, infonde tristezza ed angoscia per un futuro incerto ora più che mai, eppure c’è chi silenziosamente ogni giorno lavora per dare il suo contributo ad una società ferita… zoppicante. Noi educatori di Don Bosco siamo tra questi, ancora oggi attivi nel perseguire la nostra missione. A noi oggi spetta un compito difficile più che mai, abbiamo cioè la responsabilità di educare i nostri ragazzi, di prepararli ad un futuro migliore e nel contempo di dar loro speranza e risposte, risposte alle loro domande, alle loro paure, alle loro insicurezze verso la realtà esterna a quelle che sono le mura protettive delle comunità che amorosamente li ospitano.
Al di la dello sconforto e delle preoccupazioni, tutti noi, educatori di Don Bosco, sentiamo viva la motivazione nel proseguire scrupolosamente nel nostro operato e nel tenere impegnati i nostri ragazzi in queste giornate di stasi.
Per sopperire alla mancanza di attività esterne alla comunità, tutti noi educatori della “16 Agosto” di Bari, ad esempio, abbiamo stilato un programma di attività manuali e non, al fine di stimolare l’attenzione dei ragazzi, la loro creatività, le capacità intrinseche di ognuno. Laboratorio di cucina, Cineforum, laboratori manuali e persino uno spazio per il giornalismo, queste sono alcune delle attività ideate, attività alle quali i nostri ragazzi stanno rispondendo con entusiasmo ed interesse, ed è proprio la loro partecipazione, la loro spontaneità, il loro essere così solari ed a volte persino un po’troppo esuberanti che ci fa amare il nostro lavoro, quel che facciamo quotidianamente per loro e comprendere che noi siamo una missione e ogni periodo buio servirà a ridarci una nuova luce.
Lorenzo Ursi – Educatore della Comunità “16 Agosto” di Bari