Sono Denise, ho 22 anni e quest’anno sto svolgendo il Servizio Civile Universale nella comunità alloggio “Mamma Matilde” di Torre Annunziata.
Ho conosciuto l’associazione grazie ad una mia amica che già lavorava qui. Ogni volta che ne avevamo l’occasione ci ritrovavamo a parlare della casa famiglia che accoglie i giovani e pian piano attraverso le sue parole me ne sono innamorata anch’io ancor prima di iniziare quest’avventura.
Ho deciso quindi di fare domanda per il servizio civile e devo dire che le mie aspettative non sono state per niente deluse.
Ho imparato molte cose e studiando psicologia all’università questo mi ha aiutato anche nello studio.
Ho imparato che la funzione dell’educatore, come dice la parola stessa, è proprio quella di educare dei ragazzi ad una normalità di vita a cui non sempre sono abituati. La parte più complessa sta nel farlo tenendo conto anche della propria sfera emotiva, non dimentichiamoci infatti che noi e gli operatori siamo pur sempre degli esseri umani e abbiamo le nostre debolezze.
Prima di iniziare il servizio civile in comunità credevo che fosse necessario nascondere le proprie emozioni. E invece, con la seppur poca esperienza che ho fatto qui, ho capito che in alcuni casi, mostrare le proprie debolezze non è una cosa negativa. Anzi, può aiutare ad instaurare un certo rapporto di empatia col ragazzo, il quale fino a quel momento ti ha sempre visto come una guida, un mentore che sa sempre cosa fare o cosa dire ma capisce che anche tu, come lui in fondo, hai delle debolezze e non hai paura di mostrarle.
Ho potuto osservare come un ragazzo reagisce di fronte alle mille difficoltà che gli si presentano. La maggior parte dei ragazzi cerca di nascondere il dolore dietro i più vari meccanismi di difesa. Ma il nostro ruolo è anche questo: insegnare ai ragazzi che le emozioni negative fanno parte della nostra vita e mostrarle non significa essere meno virtuosi ma anzi saperle riconoscere e non averne paura è la vera virtù.
Consiglierei il servizio civile a chiunque voglia arricchirsi perché non è tanto quello che doni ma quello che ricevi che ti fa crescere e vedere le cose in modo diverso. Come diceva Don Bosco “Tutto passa: ciò che non è eterno è niente!” ed è proprio vero perché porterò per sempre nel cuore ogni singolo momento vissuto qui con i ragazzi.